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Renato Zero, Zerosettanta volume 1: «Ecco il terzo e ultimo album dei miei 70 anni, tra melodia e nostalgia». E rilancia il progetto Fonopoli

Renato Zero, Zerosettanta volume 1: «Ecco il terzo e ultimo album dei miei 70 anni, tra melodia e nostalgia». E rilancia il progetto Fonopoli

Per «Zerosettanta» il conto alla rovescia è finito. Arrivati al terzo album – e alla terza presentazione alla stampa, a cadenza mensile, dal 30 settembre, giorno del suo 70° compleanno in cui ha varato questo progetto da 40 brani inediti – Renato, che in fondo rimane sempre Renatino, collegato in streaming scherza: «Ragazzi, vi do una notizia: ci vediamo anche il mese prossimo così vi parlo del quarto volume…» Ride e “rettifica”: «In verità adesso sento il bisogno di riposare un po’, ho lavorato tanto in quest’ultimo anno, ho bisogno di stare un po’ con me, di godermi le mie sorelle che cominciano ad avere una certa età, mio figlio, le mie belle nipotine. Pazienza se sarà un Natale particolare, dobbiamo avere cura di noi, dobbiamo ancora sconfiggere questo “mostro” che ci sta condizionando la vita, ci mancheranno gli abbracci… io ho nostalgia soprattutto di quelli». Nostalgia sembra la parola-tormentone. È anche uno degli elementi di questo terzo volume che in realtà è il numero 1 visto che Zero li ha numerati proprio come il conto alla rovescia dei «sorcini» che accompagna in coro, da decenni, la sua apparizione in scena ai concerti («3…2…1… Zero!»). Dice: «Assunta in giuste dosi, la nostalgia può anche farci capire che cosa ci manca del passato e in che modo, se vogliamo, possiamo recuperarlo, farlo nuovamente nostro, farlo rivivere, magari rinnovarlo». Sì, il terzo e ultimo album di «Zerosettanta» è il più sobrio, il più asciutto  dei tre, procede quasi per sottrazione, come fosse un ritorno alla origini, sia nei brani seri che in quelli frivoli.

 

FONTE: www.leggo.it

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