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Fabri Fibra: «Macché rap violento, è descrizione della realtà»

Fabri Fibra: «Macché rap violento, è descrizione della realtà»

Attivo nel mondo hip hop dalla metà degli anni ’90, Fabri Fibra (Fabrizio Tarducci) fa dischi da solista dal 2002. I suoi successi, compresi quelli del nuovo album Caos, li ha inseriti nella scaletta del suo prossimo concerto milanese: l’appuntamento live è domani sera al Carroponte , con il quarantaseienne Fibra, un microfono e un dj.  «Niente musicisti, questa è la formula originale del rap che voglio portare avanti. Vedo che il pubblico risponde alla grande, fin dalla prima data di Lugano. Non escludo però un domani di far suonare da una band il mio primo disco solista, Turbe giovanili. Sarebbe interessante dal punto di vista del suono». Caos ha ottenuto ottimi risultati. «Ho iniziato a lavorarci tre anni fa, curandolo dall’inizio alla fine: non c’è un direttore artistico, ho seguito tutto io. Credo abbia funzionato perché è un disco onesto e contemporaneo, e non è un cliché, cioè non segue lo stereotipo del rap americano. Per me è importante dare identità al rap italiano». Ultimamente il rap è stato associato alla violenza. «Questo è un discorso un po’ superficiale: il rap parla della realtà e descrive i problemi delle periferie, e farlo non è facile. Il rap è una chance per i ragazzi di uscire da situazioni problematiche. Il suono di questo genere musicale a volte può sembrare violento perché fa forza sulle batterie e su sound cinematografici, ma descrive la realtà per come è». 

 

FONTE: www.leggo.it 

 

 

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